Il progetto “Buone pratiche per la salvaguardia e la coltivazione di varietà locali lombarde tradizionali di patata e mais in aree interne” (RESILIENT) è cofinanziato dall’operazione 1.2.01 “Progetti dimostrativi e azioni di informazione” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia.
L’obiettivo è quello di fornire agli agricoltori lombardi, soprattutto quelli che operano in aree interne di montagna ed entro e nei dintorni di aree protette naturali, le informazioni e gli strumenti conoscitivi sulle buone pratiche di ri-coltivazione di varietà locali tradizionali e cultivar “antiche” recuperate di mais e patata, su cui recentemente si è concentrato l’interesse di molte aziende, alla ricerca di prodotti originali che distinguano le loro produzioni e le valorizzino.
Si vogliono fornire conoscenze e informazioni tecniche soprattutto ai neo-agricoltori e giovani imprenditori che vogliono incrementare la possibilità di individuare e coltivare cultivar non usuali, già disponibili come conoscenza e come semi/tuberi di partenza (Banche del Germoplasma, Istituti di ricerca specializzati), ma la cui coltivazione richiede pratiche agronomiche non usuali, specialistiche, e spesso anche “dimenticate”, da recuperare e adeguare alle conduzioni agricole, vincoli e normative attuali.
Il progetto, partito il 23 giugno 2021, prevede sia azioni informative che azioni dimostrative in campo presso aziende agricole e i partner di progetto.
Gli eventi sono aperti non solo agli agricoltori, con particolare riferimento ai giovani agricoltori e agli agricoltori di sesso femminile che aspirano a diventare “custodi” di queste varietà, ma anche ai tecnici agronomi e agli agrotecnici e al pubblico generico interessato.
Il progetto è incentrato sulla Priorità 2 del PSR, FOCUS AREA 2A – Tematica Specifica 7 “Miglioramento e innovazioni nella gestione delle coltivazioni e degli allevamenti (produttività qualità e sostenibilità)”. Inoltre è in parte collegabile alla Focus Area 4A per quanto concerne l’“introduzione o ripristino di pratiche agronomiche economicamente vantaggiose per gli operatori agricoli e ambientalmente rilevanti per la valorizzazione della biodiversità” ed anche la “gestione sostenibile di aree agricole site all’interno di Siti Rete Natura 2000 e di Aree Protette”.