Progetto

Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente (DSTA)

Capofila

Ente di ricerca e di alta formazione, nell’ambito della conservazione di specie vegetali a rischio di estinzione, si occupa della conservazione ex situ/on farm dell’agro-biodiversità tradizionale lombarda, della valorizzazione e del rilancio produttivo delle landrace mediante soprattutto l’attività della Banca del Germoplasma Vegetale dell’Università di Pavia (con sede presso il DSTA). Fornisce assistenza alle molte aziende agricole “custodi” di cultivar tradizionali sia per la conservazione delle sementi (banca semi) che per l’iscrizione di tali cultivar al registro varietale nazionale come Varietà da Conservazione, oltre a fornire, se necessario, nuova semente.

Centro di Ricerca sulla biodiversità e sul DNA antico (BioDNA)

Partner

È il Centro di Ricerca per lo studio dell’evoluzione del genoma. Si occupa dello studio della diversità genetica delle specie vegetali, animali, e dei microorganismi attraverso l’analisi del loro DNA. È capolfila del progetto RIcupero, Caratterizzazione, COLtivazione del Mais Antico (RI.COL.MA) che ha come obiettivo la valorizzazione delle varietà di mais tradizionali presenti in Emilia-Romagna mediante il censimento, il recupero e la conservazione ex situ delle varietà tradizionali di mais.

Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali

Partner

Specializzato nelle filiere industriali e cerealicole, ha una lunga esperienza nel miglioramento genetico per aspetti qualitativi e agronomici. La sede di Bologna da sempre riveste un ruolo chiave nel connettere le conoscenze scientifiche all’innovazione e alla caratterizzazione varietale, ed è internazionalmente riconosciuto come leader nel settore della ricerca sulla patata, grazie alle varietà sviluppate e registrate, ai progetti nazionali ed internazionali in cui è coinvolto e alle pubblicazioni di settore.

Partner

Il Servizio INNOVAZIONE DIDATTICA E COMUNICAZIONE DIGITALE ha come obiettivo l’individuazione e lo sviluppo di metodologie, tecnologie e materiali utili ad aumentare e innovare la qualità, l’efficienza e l’efficacia dei processi formativi di interesse dell’Ateneo. A questo scopo, il Servizio IDCD collabora anche con enti pubblici e privati nazionali e internazionali. Il Servizio IDCD si colloca all’interno dell’Area Relazioni Internazionali, Innovazione Didattica e Comunicazione dell’Università degli Studi di Pavia. In particolare, il Servizio IDCD si occupa di collegare gli spazi fisici e virtuali in cui lavorano le comunità di apprendimento, realizzano corsi multimediali, offrono consulenza sugli strumenti utilizzati nelle attività formative, etc..

Partner

Ente Gestore di siti della Rete Natura 2000 in provincia di Sondrio ed Ente Responsabile di diverse aree della Rete Natura 2000. Tra le funzioni esercitate dalla Comunità Montana si può specificatamente evidenziare quella per le Aree Regionali Protette (Monumenti e Riserve Naturali), nonché per vari SIC (attualmente ZSC) della Rete Natura 2000 (IT2040018 “Val Codera”, IT2040023 “Valle dei Ratti”, IT2040041 “Piano di Chiavenna” ). Ha inoltre competenze in ambito agricolo e da vari anni si occupa della catalogazione, caratterizzazione e rilancio delle landrace locali.

Con la partecipazione dei consulenti esterni:

  • Centro Assistenza Imprese Coldiretti Lombardia s.r.l.
  • Symbiotiqa s.r.l.
  • Consorzio Forestale di Prata Camportaccio (SO)
  • Azienda Agricola Barelli Gabriele, Samolaco (SO)
  • Azienda Agricola Mori Andrea, Romagnese (PV)

Il progetto RESILIENT intende incrementare le conoscenze e le competenze degli agricoltori, soprattutto coloro che operano in aree marginali di montagna, in merito alla ri-coltivazione di varietà tradizionali locali di due specie recentemente divenute di particolare interesse anche produttivo, mais (Zea mais) e patata (Solanum tuberosum), assai diversificate sul territorio lombardo e che sembrano rispondere bene all’aspettativa di nuovi prodotti territoriali di qualità. Ciò può poi influire indirettamente in modo positivo sull’effettiva possibilità di conservazione della biodiversità qui utilizzata e di incremento di possibili sbocchi commerciali (creazione di nuove piccole filiere produttive).

Queste azioni porteranno ad un miglioramento nella produzione in termini quali-quantitativi di tali coltivazioni, nonché nella conservazione delle caratteristiche intrinseche della varietà (evitando ad es. possibili ibridazioni) e nella differenziazione e valorizzazione dei prodotti tramite innovativi approcci commerciali: ciò garantirà alle aziende agricole un maggiore sviluppo economico, non solo grazie alla coltivazione di prodotti diversificati e di maggiore qualità organolettica e nutrizionale, ma anche grazie alle nuove capacità di marketing acquisite, in grado di stimolare l’interesse dei consumatori, sempre più alla ricerca di specialità, per cui sono disposti a spendere di più rispetto ai prodotti standard, in particolare se abbinati anche alla coltivazione biologica e a quella in connessione con aree protette naturali.


Obiettivi specifici:

  • fornire maggiori conoscenze botaniche, varietali e problemi generali di coltivazione su mais e patate locali;
  • fornire le opportune conoscenze e le informazioni tecniche specifiche e approfondite per migliorare la coltivazione di varietà locali tradizionali e cultivar obsolete di mais e patate soprattutto ai neo-agricoltori, ai giovani imprenditori e ai loro tecnici agronomi, che vogliono incrementare la possibilità di individuare e coltivare varietà/cultivar non usuali, già disponibili come semi/tuberi di partenza (Banche del Germoplasma, Istituti di ricerca specializzati), ma la cui coltivazione richiede pratiche agronomiche non usuali, specialistiche, da recuperare e adeguare alle conduzioni agricole standard, ai vincoli e alle normative attuali;
  • informare i potenziali “agricoltori custodi” (ai sensi della L. n. 194/2015, in fase di avvio d’applicazione in Regione Lombardia) e in particolare i giovani agricoltori che aspirano a diventare tali, su quali siano le varietà locali (di mais e patate) consigliabili per la messa in coltura in relazione all’ambiente di coltivazione (es. altitudine), ma anche alle caratteristiche organolettiche e nutrizionali evidenziabili in etichetta, ai fini di marketing;
  • trasferire agli attuali agricoltori e ai potenziali “agricoltori custodi” (in particolare i giovani di ambo i sessi)le conoscenze sulle tecniche per il mantenimento in purezza dei semi (autoproduzione di semente)
  • trasferire agli agricoltori le conoscenze sulle modalità per procedere all’eventuale iscrizione delle cultivar all’Anagrafe nazionale della Legge nazionale 194/2015;
  • informare gli agricoltori sulle potenzialità di mercato di queste varietà e fornire adeguati strumenti per la promozione dei prodotti da esse derivati attraverso vari strumenti di mercato;
  • diffondere presso il pubblico le conoscenze sulle principali caratteristiche di queste tipologie di varietà tradizionali e i vantaggi derivanti dal loro consumo.

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